Terzo Centenario

Passò un secolo e gli anni che precedettero la data del 1821 (3° centenario delle apparizioni) furono anni bui per il santuario e l’annesso convento. La rivoluzione francese, trasmigrata anche in Piemonte, dispose la soppressione delle congregazioni religiose e la confisca dei beni e nelle relativa strutture conventuali, la diocesi fossanese venne soppressa, e aggregata a quella di Mondovì e la caduta di Napoleone nel 1815 con il ritorno all’antico regime sabaudo non apportò grande fortuna al nostro santuario.
La Madonna vegliava però sulla chiesa che i fossanesi gli avevano innalzato e così, mentre il convento veniva confiscato, posto in vendita ed in parte demolito e mentre anche la chiesa veniva spogliata degli arredi e dell’altare marmoreo, delle campane e dell’organo che tutti vennero assegnati e trasferiti alla parrocchia di San Pietro del Gallo, frazione di Cuneo, a reggere la chiesa ridotta in povertà e destinata a continuare a servire come luogo di culto per i frazionisti, giunse (anzi rimase) provvidenzialmente il padre agostiniano Giuseppe Mellano, fossanese ridotto a prete secolare, il quale con grandi sacrifici personali mantenne in vita la chiesa e continuò a praticare le consuete cerimonie per i devoti della “Madonna di Cussanio”.
Stranamente, di questo centenario delle apparizioni del 1821 ci è rimasta una traccia. La descrivo traendo il racconto dal libro del Giaccardi il quale scrive: “Nel 1821, compiendosi il terzo Centenario della prodigiosa Apparizione, la festa fu solennizzata in modo straordinario con l’intervento dell’Autorità comunale e rimase traccia della lieta e cara solennità nella seguente iscrizione latina in buono stile arcaico, la quale, ricordatone il caro oggetto, invitava i pii Fossanesi all’esultanza ed alla gratitudine verso la celeste Regina”.
Trascrive poi il testo della lapide che ora non si rintraccia più e che forse venne demolita al momento della ricostruzione del santuario a fine Ottocento; questo il testo: “Fossanenses / festa saecularia / hodie III id. maj MDCCCXXI / celebrantor heic / ubi B. Mariae V. vis et numen / bis declaratum / a III iam saeculis / auxiliumque eius praesens / difficill. in rebus / semper nuperoblatum fuit / cum vigilantiss. D. D. Josepho Quaglia / Sindaco et consiliariis / grati exultate”.
Con il segno “/” indico le diverse partiture dell’iscrizione sulla lapide in successive linee del testo mentre, molto liberamente, la stessa  può essere tradotta così: “Fossanesi, celebrandosi oggi 3 del mese di maggio 1821 le feste secolari  nel luogo dove è dichiarato (che apparve) la beata Maria Vergine, forza e protettrice, già da tre secoli e con il suo aiuto sempre concesso  in ogni circostanza difficile  con il vigilantissimo Sindaco Giuseppe Quaglia e i Consiglieri, grati esultate”.
Questa è l’unica traccia che ci è rimasta (o, almeno, che io conosca) delle celebrazioni intervenute in quella circostanza. Non vi è dubbio però che, per dare occasione al collocamento di una siffatta lapide, una qualche iniziativa esteriore venne organizzata per celebrare il terzo centenario delle apparizioni.